Il volume rappresenta il vivace confronto e scambio fra studiosi che, relativamente al periodo medievale e rinascimentale italiano, si sono interessati da una parte alla lingua, e in particolare al lessico, delle arti (pittura, scultura, architettura ma anche “arti minori”, se è lecita tale etichetta, oggi non più in auge fra gli addetti ai lavori), dall’altra all’uso linguistico di alcuni dei massimi esponenti delle arti, nonché al contributo che questi hanno dato alla formazione e allo sviluppo delle relative terminologie.
Si è scelto come termine ad quem la pubblicazione delle Vite del Vasari, alla metà del Cinquecento, che si può dire segni per gli artisti l’approdo di un percorso di promozione e autopromozione professionale, sociale e culturale – le cui origini risalgono all’inizio del XIV secolo – che li porta a essere (e a essere riconosciuti come) letterati e intellettuali a pieno titolo.
Tra questi, particolarmente studiati nel volume: Lorenzo Ghiberti, Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci e ovviamente Giorgio Vasari.

Alessandro Aresti è titolare di una Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowship all’Opera del Vocabolario Italiano (CNR, Firenze) con un progetto di ricerca che prevede l’edizione o riedizione di documenti di argomento artistico risalenti al periodo fra Tre e Cinquecento e la realizzazione di un dizionario storico-artistico. È inoltre docente di Lingua italiana all’Università del Dalarna (Svezia) e collaboratore scientifico all’Università di Liegi, dove nel periodo 2015-2017 ha beneficiato di una borsa post-dottorale Marie Curie Cofund. È vicedirettore dell’annuario «LId’O. Lingua italiana d’oggi».

Lingua delle arti e lingua di artisti in Italia fra Medioevo e Rinascimento, a cura di Alessandro Aresti, Firenze, Franco Cesati Editore, 2019.

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