Il volume è dedicato a uno dei uno dei più grandi nomi del firmamento artistico quattrocentesco, Andrea Mantegna, al cui corpus documentario ci si accosta per la prima volta con gli strumenti dell’analisi linguistica, nell’obiettivo principale di comprendere in che modo egli si pose rispetto agli istituti linguistici del tempo e dell’ambiente culturale in cui visse. Alla ricostruzione di questo ambiente, e del percorso formativo e intellettuale dell’artista (in parte per via indiziaria), vuole contribuire un capitolo introduttivo, dove è anche ritagliato lo spazio per un sintetico profilo biografico.

Inoltre, la ripubblicazione delle lettere in una nuova edizione filologicamente aggiornata, in linea con gli standard ecdotici odierni, offre agli studiosi, storici dell’arte in primis, una base documentaria linguisticamente e testualmente più salda, suscettibile di offrire un’interpretazione più puntuale di certi passi.

Il corpus su cui è basata la descrizione della lingua mantegnesca è costituito da 27 lettere (di cui 25 spedite ai marchesi di Mantova – Ludovico III, Federico I, Francesco II, Isabella d’Este – e una a Lorenzo il Magnifico) e da un contratto, seguito da alcune note di pagamento, stipulato con il monastero padovano di Santa Giustina per la realizzazione del cosiddetto «Polittico di San Luca» (oggi conservato alla Pinacoteca di Brera, a Milano): i soli documenti finora noti che sappiamo provenire dallo scrittoio del Mantegna. Si tratta, certo, di un corpus né esteso né variegato tipologicamente: pur tuttavia – il presente volume vuole esserne una prova – sufficiente per tracciare, dell’artista padovano, un profilo linguistico (non stilistico: nei nostri documenti – testi con fini non artistici in senso lato ma pratici, e spesso di argomento infimo –  non si può parlare, se non in pochi casi, di stile in senso proprio) e, attraverso questo, anche un ritratto culturale rappresentativo.

Alessandro Aresti è titolare di una Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowship all’Opera del Vocabolario Italiano (CNR, Firenze) con un progetto di ricerca che prevede l’edizione o riedizione di documenti di argomento artistico risalenti al periodo fra Tre e Cinquecento e la realizzazione di un dizionario storico-artistico. È inoltre docente di Lingua italiana all’Università del Dalarna (Svezia) e collaboratore scientifico all’Università di Liegi, dove nel periodo 2015-2017 ha beneficiato di una borsa post-dottorale Marie Curie Cofund. È vicedirettore dell’annuario «LId’O. Lingua italiana d’oggi».

Alessandro Aresti, Andrea Mantegna allo scrittoio. Un profilo linguistico, Roma, Salerno Editrice (Biblioteca di filologia e critica, IX), 2018.

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Recensioni:

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